giovedì 25 luglio 2013

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[precede] stessa cosa per noi – anche noi abbiamo dei bisogni, anche noi subiamo l’oppressione, anche noi abbiamo bisogno di uno spazio per parlare, per ricevere informazioni e sostegno, e fare cultura. Una volta che ci facciamo sentire, una volta che ci vediamo come sono – allora altri sicuramente ci seguiranno. (Eisner, 2008) [L'articolo in ebraico si può leggere qui].
Io metto in evidenza questo brano non solo perché si trattava del mio primo appello per un nuovo movimento bisessuale israeliano, ma anche perché avevo menzionato la comunità transgender come la fonte d’ispirazione per la futura comunità bisessuale che avevo in mente. La ragione per cui questo conta è che in Israele la comunità bisessuale è venuta fuori dalla comunità transgender, ereditandone molti tratti, metodi attivistici, pensiero e linguaggio. Inoltre, in Israele la comunità bisesuale fu fondata, ed è tuttora guidata, da persone genderqueer e trans gender, che alla base incorporano una prospettiva non binaria, deviante dal punto di vista del genere, e femminista. Lo trovo un punto di particolare forza del movimento bisessuale in Israele, in quanto sovverte gran parte del problematico discorso ispirato al binarismo di genere ed il tokenism [designare dei rappresentanti di una minoranza che salvano la faccia alla maggioranza ma politicamente non contano affatto, NdT] auto-incensante delle persone transgender di cui soffrono molte comunità bisessuali negli USA ed in Europa, e creano una piattaforma davvero radicale per ripensare il sesso, il genere e la sessualità. Senza decostruire i binarismi di sesso e genere, non potremo mai decostruire il binarismo dell’orientamento sessuale. Se lo scopo del movimento bisessuale è trasformare la società e farla finita con i binarismi sessuali gerarchici, la prima cosa da fare è demolire il sistema sesso-genere-sessualità [Nota 32] e ricreare qualcosa di nuovo, partendo da zero [Nota 33].

Terminai l’articolo menzionando il nuovo gruppo bisessuale al centro LGBT ed invitando la gente a frequentarlo. A quell’epoca, pensavo che l’esistenza del gruppo fosse importante ed essenziale per suscitare la consapevolezza della bisessualità e creare una comunità politica ed un attivismo politico bisessuale. Continuai, per molti mesi, con i miei sforzi per fare pubblicità al gruppo e far venire nuova gente, pensando che l’unico motivo per cui non venivano fosse la cancellazione bisessuale, insieme con la mancanza di consapevolezza. Però, allo stesso tempo, mi sentivo sempre più a disagio in quel gruppo, sentendo quello che esperivo come sessismo e cissessismo. Il gruppo continuava ad essere uno spazio dominato da maschi cisgender, e sentivo una pressione sempre più forte ad essere l’educatore del gruppo su queste questioni. Inoltre, le persone del gruppo sembravano renitenti e riluttanti a fare dell’attivismo bisessuale, ed i miei tentativi di spingere a questo non incontravano molto di più dell’apprezzamento per i miei sforzi. Anche se questo mi procurò il rispetto di alcuni membri del gruppo, questo mi esauriva parecchio, ed alla fine mi trovai a frequentare il gruppo sempre meno, e solo per senso del dovere verso un’oscura esistenza bisessuale provata dall’esistenza del gruppo. Alla fine, mi resi conto che il gruppo aveva smesso di funzionare per me e smisi di frequentarlo. Ma il gruppo è tuttora attivo e rimane l’attività bisessuale da più tempo in funzione in Israele. [segue]

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