domenica 11 agosto 2013

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[precede] La ragione per cui questa mossa fu particolarmente innovatrice era che in Israele l'occupazione tende a fagocitare quasi tutta l'attenzione sociale e politica (in tutto lo spettro politico), così privando dell'attenzione indispensabile altre questioni non meno importnti come il sessismo, il razzismo intra-israeliano, il capitalismo, il classismo, l'abilismo, lo specismo, e, ovviamente, l'LGBT-fobia. Parlare dell'occupazione è importante, aprire il discorso sui crimini di guerra israeliani, la pulizia etnica ed i massacri è centrale per suscitare la consapevolezza degli orrori che vengono perpetrati  in nome nostro. Però, quando si arriva alla politica interna israeliana, concentrarsi sulle questioni froce - senza abbandonare la lotta di solidarietà palestinese - significa riconoscere la nostra propria oppressione, combattere per noi stessi e rifiutare l'affermazione dell'ideologia egemone che i nostri problemi sono marginali, senza importanza e non val la pena parlarne (e questo, ovviamente, vale soprattutto per il popolo bisessuale e la lotta bisessuale).

La marcia del Pride di Gerusalemme del 2010, sebbene certo migliore di quella dell'anno precedente, fu nondimeno tesa. A seguito degli eventi dell'anno precedente, la CAG aveva deciso di nascondere la sua politica di cancellazione predisponendo un palchetto all'inizio della marcia per permettere alla gente che si era prenotata, di salire e parlare di qualsiasi cosa desiderasse. Ovviamente, il grande ed importante palco alla fine (con la stampa, i fotografi, il volume, la folla, e l'ethos) rimaneva chiuso, e non furono invitati a parlare oratori della comunità bisessuale. Il palchetto di diversione all'inizio comprendeva non meno di cinque delegati bisessuali: la rappresentante della comunità bi (io stessa), il rappresentante di Sheikh Jarrah Solidarity [Nota 49], il rappresentante della comunità BDSM, e due rappresentanti della marcia del Pride di Rishon LeZion [Nota 50]. Il grande ed importante palco comprendeva la (meravigliosa) senatrice olandese Anja Meulebelt [rectius, Meulenbelt - sito, wiki] come token bisessuale (il cui discorso non era collegato alla bisessualità). Eppure, evidenzio il valore del "tokenism" come segno di relativo progresso - almeno ora eravamo diventati abbastanza importanti da ricevere degli omaggi pro forma.

La marcia del Pride di Gerusalemme del 2010 comprendeva inoltre il più grande e più bel blocco bisessuale che ci fosse stato fino ad allora. Almeno 30 persone erano venute a marciare, c'erano molte bandiere bisessuali e molte T-shirt Panorama da vedere. Il mio amica Aylam (lo ricorderete per il suo ruolo nell'azione del 2009) portò con sé la sua chitarra, così avemmo anche della musica per accompagnare il nostro blocco. Gridammo slogan e cantammo alla sua musica. Nella tesa atmosfera della marcia, quello fu un momento di orgoglio e gioia.


DECIMA STORIA (2011): IL MESS-e-BI CONSENSUALE



Nel Gennaio 2011, il mio co-organizzatore di MESS-e-BI ed attivista bisessuale Cameron Kotlovsky organizzò un MESS-e-BI di compleanno per celebrare il proprio, quello di Aylam ed  il mio. Però questo party non andò bene come previsto - diversi [segue]

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