lunedì 12 agosto 2013

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[precede] più stupefatta dall’erba del previsto, e finisce con il violentare Ralph lei stessa. Così il numero sollevava interrogativi sul consenso ed i confini in un modo divertente. Aisling (Cameron) cantò una canzone sulla violenza domestica contro le donne, rimarcando la nostra necessità di difenderci anche nel setting più intimo. XEmma GoldieloX (Lilach) e Baruch in the Closet (Tal[y] – Nativa – Baruch – Drama Wozner – Shalom – Nevo) recitò una scena BDSM al suono di “Sweet Dreams” della band israeliana “The Witches = Le Streghe”, in cui una cowgirl fantastica di essere stuprata e macellata da un toro – così mettendo in evidenza la relazione tra le questioni femministe legate allo stupro e quelle dei diritti animali [Nota 53]. Ilil Ormonale (Ilil Faran) lesse delle poesie dal palco, toccando il tema della complessità del consenso parziale, nonché quello dell’apertura sessuale. Io (con lo pseudonimo di Alanis) lessi un breve scritto sulla mia esperienza in una relazione d’abuso, e poi, come risposta, cantaì “Not the Doctor”, di Alanis Morrisette, menzionando che vedevo la canzone non come la descrizione di un caso estremo di relazione anormale o malata, ma semmai l’oppressione che tutte le donne esperiscono nella nostra cultura, così come in relazione con gli uomini. REN ci diede il finale della serata, con un’esecuzione in drag di “Sing” di My Chemical Romance, rimarcando la necessità che tutte le donne – e le persone di ogni genere – si esprimano apertamente sulla violenza, lo stupro, la violenza sessuale, e le questioni del consenso. Tutto sommato, il party fu molto potente, e lo considero una notte storica ed un enorme successo. Proprio come molte nostre azioni, anche questa fu la prima del suo tipo – per quanto ne so, non c’era mai stato un evento dedicato al consenso in Israele.

Perché il messaggio si radicasse ancora di più e riecheggiasse per tutta la comunità, noi pubblicammo inoltre un volantino ufficiale di Panorama sul consenso, dal titolo “Sì vuol dire sì!”. Il volantino conteneva domande sul consenso come: “Come definisci il consenso?”, “Pensi che sia possibile fraintendere il silenzio per il consenso?”, “Comunichi con chiarezza le tue aspettative?” e “Pensi che solo gli uomini possano violentare?” Il retro del volantino tentava di spiegare il consenso, con descrizioni quali “Consenso significa comunicare”, “Consenso significa fermarti a metà di qualsiasi cosa tu stia facendo se te lo si chiede”, e “Consenso significa sentire: ‘Si! Si! Siiiiii!’” Questo era seguito poi da diversi esempi di frase, che suggerivano come tener traccia dei sentimenti del proprio partner e comunicare il consneso, come ad esempio: “Ti piace?”, “Che vuoi che facciamo”, “Come sembri quando ti dissoci?”, e “Penso che sia davvero sexy quando mi …” [Nota 54] Non distribuimmo le copie solo al party, ma ne lasciammo anche alcune al Rogata (come sempre, la nostra sede), il vicino Salon Mazal (lo stesso del 2006, ma in un’altra sede), ed in molti altri luoghi d’incontro [segue]

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